Dal bullismo al cyberbullismo: il cattivo utlizzo del web.
Scritto da Gabriele Guarnieri, in Adolescenti, Adulti, Famiglia
Chi sono i bulli?
Generalmente sono persone con una buona intelligenza, sensibili, creativi e con una certa predisposizione alla leadership; potenzialmente quindi, con ottimi requisiti per la vita.
Dietro questa facciata però, si nascondono personalità fragili, convinte che la debolezza renda vulnerabili e facilmente attaccabili. Il pensiero predominante è:
“Schiacciare per non essere schiacciati” (pensiero purtroppo condiviso da molti oggi giorno…).
Il bullo manifesta una rabbia quasi viscerale verso le persone che percepisce “sfigate” e deboli, generalmente non è qualcosa che nasce col tempo, ma di istantaneo: quando questo accade riesce a congelare le sue migliori qualità e fare uscire tutta la sua rabbia repressa.
Il bullo è fondamentalmente un ragazzo che si sente SOLO (ma non diteglielo…), che ha bisogno di attirare attorno a sé più persone possibili per sentirsi gratificato.
Con il tempo e con le sue modalità ripetitive, aggressive e martellanti, porta la vittima a chiudersi in sé stessa, ad avere pensieri negativi su di sé, a colpevolizzarsi e a criticarsi, fino a convincerla di essere realmente una persona emarginata.
Può capitare che il bullizzato diventi nel tempo bullo.
Dal bullismo al cyberbullismo: il cattivo utilizzo del web:
Il passaggio dal bullismo al cyberbullismo è immediato, basta un clic!
Quello che più dovrebbe preoccupare però non sono i fenomeni di cyberbullismo, ma le cattiverie che i ragazzi manifestano in whatsapp, nelle stories, nei video che pubblicano, ma anche nei giochi on line.
Per evitare infatti denunce di stalkeraggio, di mobbing, o di cyberbullismo, molti ragazzi, ma anche molti adulti, si sono “evoluti”. Ora i post sono apparentemente innocui per i più, ma con messaggi “sublimali” ben chiari per i diretti interessati.
Tramite gli screen-shot inoltre (le foto dello schermo del proprio telefono) la riservatezza viene annullata: può accadere infatti che la confidenza di un amico/a venga “shottata” (fotografata nel proprio telefono) e resa pubblica o condivisa con chi di interesse.
Ci sono infine i ragazzi, quelli che definisco i parassiti senza personalità, che riprendono scene di bullismo per postarli nei loro canali o profili solamente con l’intento di incrementare i followers o i like! A differenza loro, il bullo e il bullizzato evidenziano una certa personalità:
il primo per le caratteristiche che abbiamo già visto,
il secondo per la forza che dimostra nel cercare di rimanere sé stesso, nel continuare ad andare a scuola pur sapendo che verrà deriso e scanzonato.
Attenzione ai giochi on line anche con i bambini
Le prime cattiverie si possono già vedere verso la fine delle elementari quando i bambini iniziano a giocare con i giochi on line. In Clash Royale ad esempio uno dei giochi più utilizzati a quest’età (ma anche in molti altri) i bambini possono entrare in clan, decidere chi fare entrare o chi eliminare e chattare tra di loro.
Non capita di rado di vedere dei veri e propri colpi bassi già a quell’età.
Come monitorare i propri figli
A differenza di anni fa, i genitori oggi hanno i mezzi per monitorare le attività dei propri figli. Le stories su Whatsapp, You tube e su Instagram (i social più gettonati), cosi come gli stati del loro profili possono fornire utile informazioni. Le stesse applicazioni possono aiutare ad entrare in contatto con i loro vissuti, i loro gusti e le loro passioni.
Con i bambini più piccoli invece è altamente suggerito monitorare le loro attività su tablet o su telefonini dei genitori, osservando la cronologia ma anche buttando l’occhio di tanto in tanto sulle chat dei giochi on line; potreste scoprirne delle belle…
Proprio come anni fa però, non è mai consigliato intervenire con i ragazzi nell’hic et nunc, commentare o peggio rimproverare ad esempio un post dei ragazzi sui social, rischia solamente di incrementare il distacco da loro (e di trovarci bloccati su Instagram, Whatsapp o YouTube).
I figli sanno, anche se spesso non ricordano, che i genitori sono loro followers e questo li tranquillizza, a patto che l’adulto sappia utilizzare in modo non impulsivo il materiale in suo possesso.
Tornando al bullismo si ricorda che:
Chi evidenzia i lati negativi delle persone, anziché elogiare le qualità e le risorse, è SEMPRE, una persona che soffre di inferiorità, di poca autostima e di insicurezza.
Impariamo ad accettarci per quello che siamo, con i nostri pregi e difetti, e smettiamo di sforzarci di apparire persone che in realtà non siamo.