Covid tra restrizioni e libertà
Scritto da Gabriele Guarnieri, in Adolescenti, Adulti, Famiglia, Varie
Limiti, restrizioni, costrizioni, chiusure parziali o totali, DAD, smart working, sono solo alcuni dei cambiamenti importanti avuti in più di un anno.
La tendenza è quella di rimuginare, di pensare a quando si stava meglio, aspettando che questo periodo passi…. E speriamo che passi in fretta.
Nel frattempo però possiamo sfruttare questo tempo per ripartire più forti.
Ora come ora abbiamo due possibilità:
- Attesa, speranza e rabbia
- Adattamento ed elasticità mentale.
La prima porta ad aspetti depressivo-ansiogeni, a ricordare quello che si faceva e all’attesa di un ritorno alla normalità.
La seconda ad una accettazione della situazione.
Il Covid ci ha fermato, ha fermato una società che stava correndo forse fin troppo e questo ha destabilizzato, si perché rallentare implica per molti pensare.
Non si è più abituati ad avere del tempo per sé, all’autonomia e all’indipendenza.
Sempre di corsa e alla ricerca di piacere, più piacciamo, più likes abbiamo, più alimentiamo il nostro ego e ci sentiamo meglio: ma non è così!
Più cerchiamo di piacere agli altri e meno siamo liberi di essere noi stessi: non possiamo e non dobbiamo piacere a tutti.
Dobbiamo anche accettare l’idea di non piacere.
La pandemia se gestita bene può diventare un’opportunità.
Il COVID ci ha tolto tutto o quasi.
Ora abbiamo la possibilità di ri-costruire le giornate puntando maggiormente a noi stessi, agli aspetti psicofisici, agli hobbies abbandonati, alle relazioni con i cari, ad incrementare la nostra formazione e perchè no, a valutare anche nuovi progetti e cambiamenti.
Imparare questo vorrebbe dire metterci in pole position, diventare padroni della nostra vita e smettere di rimuginare.
Autonomia, indipendenza, spirito di adattamento, elasticità mentale e resilienza, sono aspetti fondamentali anche nella vita “normale” pre e post Covid.
Essere in pole position significherebbe sapere dire di no, significherebbe sapere adattarsi alle situazioni lavorative e non avere paura di esprimere le proprie esigenze, ma cosa più importante significherebbe smettere di essere succubi degli eventi: saremmo noi a gestirli.
E’ giunta l’ora di accettare l’idea che il passato è passato e quando rimuginiamo lo riportiamo nel presente, andandolo a cronicizzare.
“Quando mi sono svegliato senza le gambe, ho guardato la metà che era rimasta, non quella che era persa” A.Zanardi.
Impariamo a vivere a pieno la nostra vita!
Ci saranno gli aspetti depressivi, i momenti giù di tono, ma sono proprio questi momenti a fortificarci.
Li lasceremo entrare, consapevoli che proprio come sono entrati usciranno.
Come fare a raggiungere tutto ciò?
- Mettersi degli obiettivi realizzabili e raggiungerli per incrementare la Dopamina.
- Empatia (Ossitocina).
- Sentirsi importanti per sé e per gli altri (Serotonina).
- Attività fisica di resistenza e ridere (Endorifine)
- Smettere di pensare al passato, di enfatizzare le difficoltà e le incongruenze del presente.
- Gli aspetti negativi ci sono sempre, ma non dovrebbero mai diventare totalizzanti.
- Pensiero positivo.
Dopamina, Ossitocina, Serotonina ed Endorfine sono tutti neurotrasmettitori che permettono di tenere basso il cortisolo, ridurre gli aspetti ansiogeni e stressanti.
Vivere bene non è un’utopia è possibile, ma richiede come in tutte le cose uno sforzo iniziale.