Gabriele Guarnieri | Psicologo e Psicoterapeuta | Bassano del Grappa

Dott. Gabriele Guarnieri Psicologo e Psicoterapeuta a Bassano del Grappa

giovedì

10

Luglio 2014

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Vacanze con ragazzi

Scritto da , in Adolescenti, Adulti, Famiglia

vacanza-ragazzi.jpgAndare in vacanza con i figli adolescenti non è proprio facile…

Se fino a qualche anno fa qualsiasi proposta dei genitori era ben accettata e gradita, ora qualsiasi iniziativa (vacanze comprese) appare poco stimolante, apatica ed insulsa. Che si sia al mare, in montagna, al lago o all’estero, le loro espressioni ed atteggiamenti spesso fanno perdere il controllo anche al genitore più paziente!

Se fino a 10 anni  infatti, si aspettano le vacanze con trepidazione, anche per il desiderio di stare con mamma e papà,  ora la sola idea di trascorrere delle INTERE giornate assieme ai propri genitori, crea ansia e nervosismo; ma come dargli torto? Trascorrono la maggior parte dei pomeriggi chiusi in camera, girano per casa con le cuffie ascoltando musica a toni direttamente proporzionali a quelli che utilizzano per rispondere o per chiedere qualche cosa, il disordine e la pulizia sono concetti che conoscono ma che spesso si dimenticano, dedicano (quando va bene) dalle tre alle cinque ore al pc, ai social network o al telefonino, chattano via whatsapp e/o sms con l’unico apparente obiettivo di evitare qualsiasi tipo di scontro o contatto con i propri genitori.

Si parte così nella speranza di ritrovare, “almeno per quei pochi giorni” un po’ di armonia familiare,  un minimo di dialogo o di confronto con i propri figli,  talvolta addirittura, certi di aver trovato la location “perfetta”, nella convinzione di vederli felici e riconoscenti!

Ma ahimè (o per fortuna) non è così e partire con tali presupposti, implica partire con il piede sbagliato.

Il desiderio dei genitori di godersi almeno in vacanza la propria famiglia è, infatti, in netto contrasto con il desiderio dei ragazzi:  starsene (almeno in vacanza) per conto proprio. Mentre gli adulti si possono permettere di regredire di qualche anno durante le ferie (l’aspetto bello e sano delle ferie), i ragazzi ASSOLUTAMENTE NO!  Combattono quotidianamente con tutte le loro forze per convincersi di non aver più bisogno dei genitori, sono alla disperata ricerca della loro emancipazione e della loro identità;  è una fase della  vita delicata e che non concede pause.

Come programmare allora le vacanze con i figli adolescenti?

Ora che i figli sono grandicelli i genitori possono (finalmente) ri-approppiarsi dei propri spazi: passeggiate lungo mare, visite a città, cene al lume di candela o semplicemente godersi del meritato riposo.

Può sembra paradossale, ma per godersi le vacanze con i  ragazzi è fondamentale starci il più distante possibile (che tra l’altro è proprio quello che loro vorrebbero). Durante il soggiorno non è consigliato insistere o spronarli a fare qualche attività, ci si prova tutto l’anno e il più delle volte con scarsi risultati, perché allora le cose dovrebbero cambiare in vacanza?

Senza dimenticare che lo slogan preferito dei ragazzi è:

Vivi e lascia vivere  ma soprattutto, sii easy e  stai scialla!!”.

Lontani dallo stress quotidiano, dagli impegni lavorativi e dai pensieri della scuola, ci si può elasticizzare, detronizzarsi del ruolo di genitore e riacquisire la propria identità;  utilizzando il loro linguaggio si può diventare “più scialli”. Se inoltre ci si lasciasse andare a qualche piccola trasgressione adolescenziale, concedendosi una serata esagerata, qualche attività sportiva più o meno adrenalinica, le vacanze potrebbero diventare non solo serene ma anche costruttive. Poi , se proprio proprio si volesse aggiungere la ciliegina sulla torta, perché non valutare una vacanza assieme ad amici nella stessa nostra situazione o portarsi l’amico/a del cuore dei propri figli, possibilmente in location non troppo “monasteriali”?

Comunque sia la regola fondamentale in vacanza è:

Non proporre, non parlare più del minimo sindacale, non pretendere e godersi il soggiorno anche senza la loro presenza, senza mai dimostrare rancore.

Attenzione però a non farsi mettere i piedi in testa! Pur mollando e concedendo il messaggio che deve arrivare ai ragazzi è che sono SEMPRE E COMUNQUE  i genitori a tenere le redini!

Accettare non implica condividere.

 

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