Vacanze con bambini
Scritto da Gabriele Guarnieri, in Famiglia
L’arrivo delle vacanze estive è spesso vissuto con gioia e trepidazione dai più giovani ma spesso e volentieri con maggior ansia dai genitori: la scuola finisce, le attività del doposcuola o sportive spesso e volentieri anche, e le giornate non sono più così scandite e organizzate come nei mesi da settembre a giugno.
I più piccoli alla domanda “sei contento che la scuola sia finita? “frequentemente rispondono “Si e no, si perché non ho più compiti e interrogazioni, no perché non posso più vedere i miei compagni e adesso non so cosa fare!”
Per gli adulti invece, le vacanze si racchiudono di media in una o due settimane al massimo; una vacanza spesso e volentieri tanto agognata quanto meritata ma che spesso può alimentare piccole liti familiari.
Se per il papà e la mamma è un momento di stacco dai pensieri lavorativi, per i più giovani è qualcosa di più: è aver la possibilità di godersi i propri genitori senza il pensiero della scuola, dei compiti e delle interrogazioni, senza sentirsi in colpa per un voto negativo o senza doversi impegnare per voler gratificare la mamma o il papà con un bel voto.
In vacanze seppur con modalità più ludiche, i bambini dovrebbero comunque rispettare alcune regole che permettano loro di non essere lasciati completamente allo sbando.
Sarebbe importante riuscire a divertirsi nel gioco con i più piccoli; se i figli infatti percepissero che si sta giocando con loro solamente per accontentarli, tenderebbero a richiedere sempre più attenzioni e a diventare inevitabilmente più insistenti e piagnucolosi.
Tornare ad essere bambini, provare gioia nel giocare ad esempio alle biglie in spiaggia, fare qualche pazzia infantile e lasciarsi andare alla nostra creatività, aiuta noi adulti a staccarci dalla razionalità, dalla rigidità che così tanto ci contraddistingue e di conseguenza ad avvicinarci maggiormente a loro.
E’ come se il bambino/a si ossigenasse a Giocare con la propria mamma e con il proprio papà; ciò lo fa sentire affettivamente appagato portandolo ad avere meno pretese, ad essere meno insistente, a fare meno capricci fino a riuscire a giocare da solo o a socializzare con nuovi amici.
La riflessione che spesso mie viene fatta è: “Si dottore ma guardi che queste sono anche le nostre vacanze non possiamo mica accontentarlo sempre!”. E’ proprio in questa frase che c’è “l’errore” e cioè che se noi pensiamo solamente di doverli accontentare non riusciremo mai a lasciarci andare al gioco più spensierato e divertente, ma se riusciamo a giocare con loro e a goderceli, allora, quasi per paradosso, avremmo anche maggior tempo per noi!
Piccoli accorgimenti inoltre tra marito e moglie talvolta possono aiutare sia a scandire che ad organizzare meglio la giornata: mamma e papà potrebbero alternarsi nel gioco (uno alla mattina e uno al pomeriggio) possibilmente aggiornando il genitore in relax sulle attività fatte e cercando di gratificare il figlio: “Ma lo sai che cosa abbiamo fatto … pensa che è riuscito a ….”.
In tal modo la giornata viene comunque sempre scandita: gioco con il papà, gioco in autonomia o con nuovi amici, pranzo, riposino, gioco con la mamma, gioco in autonomia e alla sera passeggiata, biciclettata, gelato o giochi tutti assieme.
Così facendo anche le vacanze diventano scandite seppur divertenti e rilassanti sia per gli adulti che per i bambini, permettendo, a questi ultimi soprattutto, di godersi a pieno i propri genitori. Riuscire a mantenere delle regole in vacanze, seppur ludiche, permette inoltre al giovane di accettare con minor ansietà il rientro a scuola che per definizione direi è la palestra delle regole.
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